ed eccoci siamo a venerdì, e non so come ci siamo
arrivati.
Sono sempre malconcia, meno di domenica ma di certo non
brillo di luce propria. Ora ho la tosse, la gola mi fa male e mi si è pure
abbassata la voce e sembro un trans. Quando Nanetta mi chiede di cantare con
lei, la situazione si fa preoccupante J
E’ stata una settimana pesante anche sotto il profilo
lavorativo. Mi piacerebbe che fosse perché ero oberata di progetti
extra-importanti, in realtà l’unico progetto a cui sto lavorando è ‘mi licenzio
oppure no?’.
Questa settimana il lato ‘mi licenzio’ ha aggiunto tante
di quelle buone ragioni per dire ‘fanc**o a tutti me ne vado’ che la metà
bastano. Tra mortificazioni, demansionamenti costanti e anche un largo numero
di episodi di mancanza della più basilare educazione (capo che non saluta, capo
che non risponde alle e-mail, capo che non risponde quando gli si chiedono
ferie…) direi che ho abbastanza munizioni.
Però…
Però ieri sera parlando con S., che credo fosse
giustamente esausto dal lavoro (non che io fossi rimasta a casa a fare lanetta,
beninteso, lui avrà viaggiato su e giù per l’Italia e avrà risposto a 70
impegnative mail, ma io ho ripreso le nostre figlie, portato su i bagagli,
riordinato casa –aspirapolvere, passata al bagno- , fatto una lavatrice, steso
e stirato. E preparato la cena. E dato la cena a Cicciottina e Nanetta. no, per
dire).
dicevo, parlando della questione lavorativa con S., lui
mi è parso un po’ scocciato, impaziente, quasi insofferente.
Alla fine tra ieri sera e stamattina ha detto che ho
tutto il suo appoggio se voglio mollare, ma che mi posso ben ben scordare
qualunque tipo di libro o altro ‘vizio’ con il solo suo stipendio.
ok, me l’avrà detto bruscamente perché stufo di
sponsorizzarmi sempre quando sono in difficoltà (tipo questo mese) però che
brutale. All’improvviso la mia collega odiosa ha iniziato ad apparirmi
incredibilmente interessante e in fondo no,
non è così tremenda dai…
scherzi a parte, mi ha lasciata un po’ basita, è stato
brutale.
Anche perché se ragiono sull’abbandonare il lavoro, pur
con tutte le mie ottime motivazioni, un minimo di incertezza c’è. Lavoro da
quando avevo 19 anni, abbiate pietà. Chiaro che l’idea, benchè entusiasmante di
crescere le mie figlie e seguirle in tutto e per tutto, mi spaventa molto.
Comunque per un certo periodo di tempo sarò io e le mie figlie, S. lavorerà
tantissimo quindi niente fino a tarda sera, potrò solo contare sulle nonne qua
e là e avrò contatti solo con il ped e con le maestre dell’asilo, pardon scuola
dell’infanzia.
come può non spaventarmi?
ci saranno anche giornate in cui non uscirò di casa, per
via delle malattie, giornate gnecche in cui saranno insopportabili, giornate in
cui mi mancherà la terra sotto i piedi… e tu mi togli i libri o due vizi?
ho capito che il senso, probabilmente, doveva essere
‘datti una robusta e reale regolata, non quella finta che hai detto a me e poi
hai fatto lo stesso a modo tuo’, ma non poteva dirmelo così anziché turbare la
mia idea di fare ‘la mamma a casa’ per qualche anno continuando in qualche
maniera a potermi regalare qualcosa ogni tanto?
chiedo troppo?
sarei rimasta basita anche io cara Bunny....sicuramente non voleva essere così"brutale" purtroppo la vita di oggi ci carica parecchio di stress..probabilmente ha avuto paura che la mancanza di uno stipendio si ripercuota in maniera pesante sulle vostre vite e la vostra famiglia...ti dico ciò perchè ci sono passata anche io con il mio compagno....purtroppo sto costatando che hanno un modo tutto loro per dire certe cose!!! buon fine settimana!!spero,senza febbre e malesseri
RispondiEliminaNon ci si può logorare fino allo sfinimento, poi si perde di vista il "proprio bene". Un abbraccio!!
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